Quando spuntano i fiori gialli, come tanti piccoli soli, è ufficialmente arrivata la primavera. I fiori del tarassaco sono tra i primi a fiorire e ad arricchire i nostri occhi e la nostre anime dell’energia del sole. La stessa energia che assimiliamo quando ne mangiamo i fiori e i boccioli. La primavera è il periodo in cui la natura ci mette a disposizione una grande varietà di erbe e verdure depurative, il che rende evidente e concreto che il cibo è la nostra medicina preventiva e curativa e che la natura è allo stesso tempo la nostra migliore dispensa ed efficace farmacia.
Per tornare al nostro tarassaco è bene che tu sappia  che si usano tutte le parti della pianta, che ha proprietà depurative, diuretiche, toniche. Per fare un’ottima insalata utilizza sia le foglie che gli steli che i fiori che i boccioli. Il tarassaco, governato dalle energie di Giove e del Sole, svolge un’azione particolare sul fegato .  Per questo scopo è indicato mangiare (anche sgranocchiandoli come uno spuntino) da 5 a 10 steli al giorno, freschi e crudi, masticandoli bene e lentamente. Mangiare gli steli giova anche alle persone che si sentono particolarmente fiacche o deboli.
Le radici, che si raccolgono sia in primavera che in autunno, si utilizzano sia mangiate crude che bevendone il decotto dopo averle fatte essiccare, aiutano  a disintossicare il sangue, sono tonificanti e sostengono i processi digestivi.
Le foglie vanno raccolte prima della fioritura e gli steli durante la fioritura che va dalla primavera all’autunno.
Foglie e steli si possono cuocere, meglio non troppo (è sufficiente che tu le faccia “scottare”) per non impoverirne le proprietà, come si fa con le altre verdure in foglia. Sono piuttosto amare ed in questo, per analogia di senso, ricordano il sapore amaro della bile di cui favoriscono il passaggio dal fegato all’intestino. Si possono unire ad altre verdure in foglia, condire in modo tradizionale con olio e limone  ed arricchire con semi o semi oleosi (si abbinano benissimo con noci, noci di macadamia, anacardi).
I boccioli, buonissimi, si possono conservare sotto aceto come si fa con i capperi!
L’energia yang del tarassaco ci guida fuori dall’umidità e dal freddo dell’inverno, ci libera dell’apatia, della fiacchezza e dei disordini emotivi posizionandoci sulle frequenze energetiche del risveglio primaverile.
Curiosità: tra i rimedi floreali californiani troviamo “Dandelion” (dente di leone), che è proprio il tarassaco. Dandelion dà supporto a chi compie eccessivi sforzi sia emotivi che fisici ed ha per questo frequentemente la muscolatura contratta; a chi “si spende” senza tener conto dell’esaurimento delle proprie energie dona la capacità di ascoltarsi ed è un valido aiuto durante le terapie fisiche. Insegna a far fluire le forze spirituali nel corpo.
Eccoti ora la ricetta dell’erborista Maria Treben per fare  un ottimo sciroppo. Lo puoi fare in primavera  per poi utilizzarlo per tutto l’anno come tonico:
“Versare un litro di acqua fredda su quattro manciate abbondanti di fiori di tarassaco e portarlo lentamente ad ebollizione. Appena alzato il bollore, tirare via la pentola dal fornello e lasciare riposare il tutto per una notte. Il giorno appresso versare il tutto in un setaccio, lasciarlo sgocciolare e spremere i fiori con entrambe le mani. Al succo così ottenuto aggiungere ora un kg di zucchero integrale e la metà di un limone tagliato a fette. Rimettere la pentola senza coperchio sul fornello. Per mantenere le vitamine tenere la fiamma il più basso possibile così il liquido evapora senza bollire. Lasciare raffreddare la massa una o due volte. Deve diventare uno sciroppo denso, da utilizzare così, con un cucchiaino, oppure da spalmare su una fetta di pane.”
Ti stupirà la sua somiglianza con il miele.

Maria F. Rummele

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