Si abbina ad ogni piatto e ne fa risaltare le caratteristiche.
Si usa crudo, cotto, sott’olio; nei centrifugati diventa l’elemento in più per la depurazione del fegato e dell’intestino.
È il PREZZEMOLO.


Dal latino Petroselinum ossia “sedano delle pietraie” perchè cresce anche selvatico in zone rocciose. Chiunque abbia un orto lo coltiva.
Appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, così come il sedano, il finocchio e la carota.
Del prezzemolo usiamo tutto: le foglie, le radici, i frutti.
È facilissimo da coltivare e vale la pena tenerne sempre un vaso nei pressi della cucina. Se decidiamo di seminarlo noi, facciamolo nel periodo della luna crescente!

Quando cuciniamo piatti della cucina orientale, laddove tra gli ingredienti sia previsto il coriandolo (sempre della famiglia delle Ombrellifere) che è per noi di difficile reperibilità, possiamo sostituirlo con il prezzemolo garantendo in ogni caso il risultato.

Incredibilmente ricco di elementi nutrizionali come vitamine (B, C, e provit. A) e minerali (ferro,calcio, fosforo, magnesio, potassio), glucidi, flavonoidi, olio essenziale, è uno dei più importanti “alimenti curativi” che abbiamo a disposizione e che da sempre viene usato nella tradizione mediterranea sia internamente che esternamente.
Le foglie sono indicate per contrastare alitosi (perfino dopo aver mangiato aglio!) , anemia, mancanza di minerali e vitamine, problemi digestivi.


Le radici favoriscono la diuresi ed il drenaggio dei liquidi, sono depurative e febbrifughe.

I frutti sono utili per rafforzare in caso di debolezza organica e digestiva. Sono inoltre indicati in caso di disturbi mestruali come amenorrea e dolori.

L’olio essenziale si estrae dai semi.

Maria F. Rummele

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