Questo magnifico, robusto ed imponente albero sempreverde ha origine in India dove da 4000 anni cresce arrivando ad un’altezza di diverse decine di metri. È caratteristico dei paesi tropicali e si è diffuso anche nel bacino del Mediterraneo. Attualmente viene coltivato, pur con dimensioni inferiori, con ottimi risultati qualitativi e quantitativi anche nel sud dell’Italia. Fa parte delle Anacardiacee, la stessa famiglia del pistacchio.
Il suo dolce e morbido frutto è amato in tutto il mondo ed ha una grande varietà di suo utilizzi. Ha al suo interno un grande nocciolo ed è rivestito da sottile buccia facile da togliere.
Il mango è ricco di proprietà benefiche: è un concentrato di vitamine, in particolare A, B e C e di sali minerali come magnesio, potassio e calcio. Ha pertanto proprietà antiossidanti e digestive e contrasta gli stati infiammatori. Contiene carotenoidi, polifenoli ed una buona quantità di fibre ed acqua che lo rendono un prezioso alleato dell’intestino.
Possiamo utilizzare il versatile mango davvero in tanti e diversi modi: insieme ad altri frutti, al naturale o con un filo di limone è gustoso e rinfrescante in qualsiasi momento della giornata, a cominciare per esempio dalla colazione. È ottimo con dei semi e/o unito a della frutta secca ed eventualmente un po’ di sciroppo d’acero. Si può aggiungere al gelato o utilizzare per farcire o guarnire dolci e torte estive.
Nondimeno si presta a rendere speciali le insalate miste ed i primi piatti a base di riso di verdure.
La buccia stessa, facilissima da togliere, ha delle proprietà antiossidanti.
Possiamo fare dei buonissimi frullati con il mango non sbucciato ed altra frutta e verdura. Allo stesso modo possiamo fare dei centrifugati e degli estratti con alto potere detossinante.
Se intendiamo utilizzare il frutto senza la buccia, laviamolo prima comunque e conserviamo la buccia con la quale potremo fare un decotto, buono e delicato, con azione drenante e detossinante, da bere durante le ore successive.
È difficile resistere alla dolcezza del mango…
Maria F. Rummele
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