Non fa parte della famiglia delle Graminacee come gli altri cereali, e infatti non è un cereale. Appartiene alla famiglia delle Poligonacee, come il rabarbaro.

Non è neanche saraceno, come indicherebbe il suo nome, ma è stato coltivato originariamente in Mongolia. La sua coltivazione si è sviluppata successivamente in Cina, Giappone e via via in molte parti del mondo. Oggi si coltiva anche in Italia. 

Non c’è da stupirsi delle sua diffusione perché questo formidabile prodotto della terra ha caratteristiche nutrizionali notevoli che ne rendono quasi indispensabile l’utilizzo. Il suo habitat favorevole è un terreno ricco di silicio, con presenza di acqua, che con le sue lunghe radici la pianta va a raccogliere anche in profondità. Non ci sorprende pertanto che il grano saraceno sia ricco di minerali, tra cui potassio e magnesio, e che svolga un’importante funzione a livello di drenaggio del liquidi, utile pertanto in caso di ritenzione idrica e di cellulite. Secondo la medicina cinese questa pianta svolge un’importante azione proprio sui reni.

La sua ricchezza di flavonoidi conferisce al grano saraceno notevoli proprietà antiossidanti e di protezione del microcircolo.

A differenza dei cereali il grano saraceno è un’importante fonte proteica. Contiene gli otto aminoacidi essenziali, fra cui la lisina, di cui i cereali sono scarsi, in quantità molto alta. Anche per questa ragione è un alimento ideale quando abbiamo bisogno di recuperare forza ed energia. Facciamone uso nei periodi di affaticamento e di particolare stanchezza, ma anche per far fronte alle richieste energetiche delle attività sportive e dei periodi di stress.

Grazie al suo indice glicemico molto basso ed alla ricchezza di carboidrati complessi e di fibre, può utilizzarlo anche chi soffre di diabete perché tiene in equilibrio il livello degli zuccheri.

È interessante sapere che in fitoterapia le foglie del grano saraceno vengono utilizzate per curare i geloni, regolarizzare la pressione sanguigna e la fragilità capillare, la stasi venosa, i dolori mestruali, le ferite e le punture di insetto.

Vale senz’altro la pena di aumentare l’utilizzo in cucina del grano saraceno. Pur non essendo un cereale si presta alla preparazione di piatti che tradizionalmente sono a base di cereali. Troviamo oggi in commercio il grano saraceno come farina e in grani  ma anche sotto forma di pasta di diverse forme come fusilli, fettuccine, penne e altre ancora. Abbiniamolo a verdure e legumi e condiamolo nei modi più diversi. Usiamo sughi e condimenti della tradizione ma azzardiamo anche condimenti e abbinamenti nuovi come quelli che vi proponiamo in alcune delle nostre ricette:

Fusilli di grano saraceno con funghi, tahin e noci; 

Penne grano saraceno con uvetta e capperi; 

Fettuccine piccanti di grano saraceno.

Scopriremo sapori inediti e gustosi che ci faranno amare il grano saraceno rendendolo un efficace punto di incontro tra piacere e salute.

Maria F. Rummele

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