La natura è precisa e rigorosa in tutto, anche nell’alternanza del giorno e della notte. Se così non fosse niente sarebbe in equilibrio. Non potremmo contare sulla luce o sul buio; le coltivazioni non sarebbero pianificabili e il mondo animale sarebbe in confusione: il processo di impollinazione per opera delle api non potrebbe per esempio aver luogo.
Tutto rimane invece in equilibrio perché la natura è puntuale in ogni suo compito.
E noi? Esattamente come il resto della natura, ogni essere umano è un ecosistema in cui ogni fenomeno ne produce degli altri, ed è in relazione con l’intero sistema.
Noi però stiamo svegli e attivi fino a tardi, quando le energie notturne sono invece destinate alla depurazione e alla rigenerazione degli organi interni.
E ancora, mangiamo in orari sempre diversi, non allineati con i ritmi metabolici e con la predisposizione dell’apparato gastrointestinale alla digestione.
Gli orari in cui mangiamo sono un aspetto fondamentale del tema alimentare. Se programmiamo i pasti in modo tale da non mangiare più nulla dopo le 19.00, la trasformazione dei cibi da parte dell’apparato digerente e l’assorbimento degli elementi nutrizionali saranno massimi. Il processo si completerà prima di andare a dormire, il riposo degli organi della digestione potrà aver luogo e il sonno sarà riposante e rigenerativo.
Mangiare secondo questo ritmo trasforma, nell’arco di pochi giorni, la qualità del sonno; ce ne accorgeremo perché la mattina, al momento del risveglio, ci sentiremo riposati, pieni di energia e con gioia di vivere.
Viceversa, se mangiamo troppo tardi, quando i processi e le funzioni digestive sono difficili, il sonno potrà essere disturbato perché l’organismo è stato impegnato in attività straordinarie. L’inevitabile conseguenza è svegliarsi al mattino già stanchi, appesantiti, scontenti.
L’orario in cui si mangia è importante esattamente come la quantità e la qualità dei cibi ed ognuno dei tre aspetti (quando, cosa e quanto mangiamo) condiziona gli altri. L’alimentazione è dunque veramente sana solo come risultato spontaneo di un modo di vivere orientato al dialogo con la natura e al rispetto dei suoi ritmi.
Maria F. Rummele
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