Di qualunque olio si tratti, ce n’è almeno una bottiglia in ogni cucina. Ma siamo sicuri che sia necessario? Dal punto di vista nutrizionale non ne abbiamo bisogno. La lavorazione a cui olive e semi vengono sottoposti per l’ottenimento dell’olio fa sì che perdano una grande quantità di nutrienti, anche se effettuata con le migliori procedure. Da questo punto di vista conviene infatti mangiare le olive o i semi integri per beneficiare delle loro immense proprietà a cominciare dai preziosi enzimi, che ogni tipo di lavorazione fa inevitabilmente perdere.
Lo usiamo pensando di aggiungere gusto e sapore, ma se gli alimenti sono naturali, integri e vegetali, sono saporitissimi e non hanno bisogno di alcuna aggiunta. Crediamo, per abitudine, che occorra condire gli alimenti e spesso il risultato è confonderne i sapori fino a perderli.
Altre volte l’utilizzo dell’olio sembra legato al metodo di cottura, ma anche questa è un’abitudine. Possiamo sostituirlo tranquillamente con un po’ di acqua o altro liquido che faccia risaltare i sapori anziché coprirli e ungerli.
I grassi contenuti nell’olio non sono bilanciati, per cui facilmente assumiamo una quantità sproporzionata di omega-6 rispetto agli omega-3, ciò che non accade se decidiamo di attingere alla verdura, alla frutta e ai semi, per la corretta assunzione di grassi.
Cucinare e preparare cibi senza olio vuol dire assumere consapevolmente la quantità di grassi che occorre al benessere e alla salute. Conduciamo uno stile di vita che è fisicamente molto meno faticoso di un tempo e per questo gli eccessi di grassi anziché essere smaltiti si trasformano in infiammazione.
Occorre oggi imparare a cucinare e alimentarsi secondo modelli improntati alla leggerezza al fine di permettere al corpo di smaltire con facilità le scorie che inevitabilmente produce e agevolare l’assorbimento dei preziosi enzimi, vitamine, minerali e dei restanti nutrienti.
Come in ogni processo importante che vogliamo consolidare, vale la pena di procedere per gradi, riducendo un po’ alla volta la quantità di olio che usiamo per poi iniziare a sostituirlo ed eliminarlo. Si impara, ed è una scoperta che aggiunge gusto alla tavola e rende più sano il cibo di cui ci nutriamo.
Maria F. Rummele
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